GECO EXPO

Intervista a Federico Palmieri di BizPlace

Uno dei nostri scopi principali, nell’organizzare GECO, è stato fin da subito l’offrire alle giovani imprese più innovative la possibilità di far valere i propri progetti. Per questo siamo stati entusiasti di accogliere fra i nostri partner per gli Smart Talk anche BizPlace, che condivide con noi la passione per le startup e i giovani imprenditori, al punto da mettere in palio un premio speciale. La startup o il progetto selezionato verrà assistito da parte di BizPlace nella redazione di un pitch di presentazione da rivolgere ad un panel di partner/investitori. Se gli esperti presenti giudicheranno il progetto meritevole, questo sarà seguito gratuitamente e assistito in un percorso di fundraising e accelerazione.  Oggi abbiamo il piacere di parlare con il CEO e fondatore di BizPlace, Federico Palmieri, che nel 2019 è entrato nella classifica, stilata da Forbes, dei 100 giovani italiani più influenti, rientrando fra i primi quattro nel suo settore specifico (il Venture Capital).

Da dove nasce la tua passione per le startup e l’innovazione?

Nasce fondamentalmente dall’unione di due delle mie principali passioni che avevo in età adolescenziale: tecnologia ed imprenditorialità. All’età di 19 anni ho deciso di iniziare la mia avventura imprenditoriale fondando la società Mr. Guide, una startup nel settore travel ed entrare in questo mondo bellissimo. Poi fondo BizPlace dopo due anni, forte dell’esperienza fatta proprio per supportare imprenditori di startup in tutti quei processi a carattere finanziario che le vedono coinvolte, arrivando a seguire un totale di 400 startup e gestendo personalmente deal su circa 150 operazioni in quattro anni.   Partecipa a GECO EXPO  

Sei uno dei più giovani CEO d’Italia (e, come dimostrato dalla classifica di Forbes, uno dei più influenti): quali sono le difficoltà che un under 30 si trova ad affrontare, quando si muove in un ambiente in cui l’età media è molto più alta? Ci sono “conflitti generazionali”?

Sicuramente l’Italia non è un Paese per giovani e per quanto tu possa essere intraprendente ti dovrai confrontare con persone più grandi di te che provano diffidenza. Quello che posso dire è che se porti valore aggiunto alle persone non importa quanti anni hai, ti ascolteranno comunque.

Quali sono, secondo te, le startup più interessanti in Italia in questo momento?

In termini settoriali posso sicuramente dire, e scommettere anche sul futuro, che il maggiore appeal riguarda il mondo della sostenibilità. La tecnologia deep tech continua ad essere un grande trend, ma le startup che lavorano nell’ambito dell’ottimizzazione ambientale sono una grande scommessa per il futuro. Se startup dell’epoca come Facebook, Google e le più recenti come Zoom e Spotify hanno avuto il potere di partire da zero e cambiare le nostre abitudini, immaginate le startup green quanto possano migliorare la qualità della vita e del mondo in cui viviamo.  

Che cosa manca all’ecosistema startup italiano? E quali punti di forza, invece, si trovano fra le nostre startup e non all’estero?

Senza troppi giri di parole, da noi mancano i capitali e questa situazione, giustificabile o meno, vede le sue radici nei rendimenti finanziari spesso non troppo entusiasmanti. Noi abbiamo però un asset che nessuno ci può togliere: il capitale intellettuale e umano, la nostra genialità ed un ecosistema di piccole imprese che in prospettiva possono favorire le startup a crescere.  

 Che ruolo ha la sostenibilità nel futuro dell’innovazione?

Secondo me è vitale; spesso, quando vedo che hanno inventato dei robot che ti fanno le pulizie in casa o algoritmi che raggiungono potenze di calcolo invidiabili, noto come tutti le considerino grandi innovazioni della nostra epoca. Ma il più grande progresso umano e sociale che possiamo fare oggi è pensare alla sostenibilità ambientale in maniera diversa rispetto a 40 anni fa.  

Perché hai deciso di supportare GECO?

Perché è la dimostrazione che, anche in un momento particolare come questo, gli eventi e le fiere che riguardano l’innovazione e il progresso, la sostenibilità e il cambiamento climatico non devono fermarsi, ma devono continuare a dare un segnale forte a tutto il comparto. È una grande novità e sarà un momento memorabile per il settore startup green italiano.

Pubblicato il 26-01-2021

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