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Il riciclo in Italia: successi e traguardi ancora da raggiungere

Uno degli elementi più importanti nel modello dell'economia circolare è il riciclo dei rifiuti. Il riutilizzo delle materie già in circolazione, infatti, permette di evitare l'estrazione la lavorazione di nuove materie prime e anche di azzerare le relative emissioni di CO2. Quando pensiamo all'Italia, siamo spesso abituati a immaginarla come relativamente meno efficiente e meno attenta a questi temi rispetto, per esempio, ai Paesi del Nord Europa. La realtà, però, è diversa: l'Italia è leader del riciclo in Europa. Lo dimostra la dodicesima edizione del rapporto “L’Italia del Riciclo” di Fondazione per lo sviluppo sostenibile e Fise Unicircular, che è stata presentata di recente e che prende in esame diversi parametri per giudicare la situazione attuale.

L'Italia è leader del riciclo in Europa

La pandemia è stata, fra le altre cose, un disastro ecologico per il pianeta. La preoccupazione urgente per l'emergenza sanitaria ha spesso spinto gli individui e i governi a mettere in secondo piano tutto, anche la sostenibilità. Questa tendenza, fortunatamente, sembra non aver toccato i flussi del riciclo in Italia. La raccolta differenziata ha continuato a crescere e, nonostante l'obbligo non sia ancora entrato in vigore, si calcola che il target previsto del 77% entro il 2025 sarà raggiunto senza problemi. A crescere, nella raccolta differenziata in Italia, sono stati soprattutto i rifiuti organici e tessili (il cui riciclo è aumentato rispettivamente del 7,5% e dell'8%). L'Italia è inoltre al primo posto in Europa per il riciclo dei rifiuti speciali e al secondo posto per il riciclo di quelli urbani. Anche il riciclaggio degli imballaggi raggiunge percentuali alte: l'87% degli imballaggi di carta e il 79% del vetro vengono riciclati. Il tasso di circolarità raggiunto nel corso del 2020 è del 21,6%, ovvero 12,8% in più della media Europea.

I problemi del riciclo in Italia

Questo vuol dire che la situazione è interamente positiva? Naturalmente no: ogni situazione complessa ha i suoi lati negativi. Nel caso dell'Italia non sorprende scoprire che il principale problema viene dalla burocrazia. Nel corso della presentazione del rapporto, infatti, si è evidenziato come, in Italia, le modifiche normative vengano fatte aggiungendo regole nuove, senza integrare quelle già esistenti. Questo rischia di rendere più difficile la corretta implementazione delle norme. Un esempio è quello del caos delle tasse sulla plastica. In Italia ci sarà la“plastic tax” che entrerà in vigore nel 2023 e prevede un'imposta di 0,45 Euro per ogni chilogrammo di plastica sui prodotti monouso, che non tiene conto del tributo nazionale di 0,80 Euro al chilogrammo sugli imballaggi di plastica non riciclati che entrerà in vigore a livello Europeo quando tutti gli stati membri l'avranno approvato. Si era anche parlato del deposito cauzionale per gli imballaggi di plastica riutilizzabili (simile a quello che esiste, per esempio, in Germania) ma la sua attuazione è stata rimandata.

La fase finale del processo di riciclo

La fase finale del processo di riciclo, ovvero la destinazione dei materiali riciclati e dei prodotti circolari, è essenziale per dare senso all'intero sistema. In Europa si discute ancora sulle quantità e sulle tipologie di rifiuti che possono essere trasportati. In Italia si producono ogni anno 150 milioni di tonnellate di rifiuti che spesso, una volta riciclati, faticano a trovare una collocazione sul mercato, soprattutto perché non ci sono adeguati incentivi finanziari per renderli convenienti. Per agevolarne l'esportazione si è parlato di ridurre l'iva su questi prodotti, di introdurre certificati di sostenibilità per incentivare gli acquirenti e di introdurre il credito d'imposta per chi usa materiali riciclati nella propria attività di produzione. Solo completando con successo questa fase del processo si può dire di aver creato una vera economia circolare e di aver avuto successo nella lotta agli sprechi.

Se ti interessano i temi relativi al riciclo, partecipa alla prossima edizione di GECO! L'economia circolare è una delle nostre cinque aree tematiche.

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Pubblicato il 29-12-2021

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