Lo sapevi che anche internet inquina? Incredibile ma vero:
tutto ciò che consuma energia, in un modo o nell’altro, inquina. Noi di GECO ci siamo posti questo problema, poiché la sostenibilità è il focus della nostra iniziativa. E, sebbene un evento digitale abbia sicuramente meno potenziale inquinante di uno in presenza (poiché elimina la necessità di viaggiare in aereo o su strada e riduce lo spreco di materiali), non lo si può comunque definire in tutto e per tutto a impatto zero, se non si adottano misure specifiche per ridurre le emissioni. Per questo motivo abbiamo scelto di aderire a
Zero Impact Web.
Davvero internet inquina?
È proprio così: anche quando siamo in casa, con il nostro laptop magari neppure connesso al suo caricabatterie, stiamo in qualche modo contribuendo a generare emissioni inquinanti. Secondo un rapporto di
Greenpeace,
i data center e le reti di telecomunicazione consumano oltre 2.000 miliardi di kilowattora di elettricità. E, dal momento che tali reti non fanno che crescere a velocità esponenziale, non è possibile ignorare il loro
impatto sul riscaldamento globale.
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Zero Impact Web: come è possibile ridurre il potenziale inquinante di un sito?
GECO ha deciso di aderire a Zero Impact Web proprio per contrastare le emissioni di CO2 generate da tutti i server che ospitano i nostri contenuti. Questo progetto, ideato e promosso da
LifeGate, si basa sul
principio dell’offsetting, ovvero sull’implementazione di progetti che favoriscono una migliore qualità dell’aria, in diretto contrasto con le emissioni contaminanti. Nello specifico,
si compensano le emissioni derivate dall’energia che fa funzionare i server e le reti di telecomunicazioni attraverso la riforestazione, ovvero la creazione di nuove foreste e la tutela di quelle in crescita. Zero Impact Web, come tutti i migliori programmi di offsetting, permette di calcolare l’impatto ambientale di ogni attività e di individuare progetti adatti a contrastarlo efficacemente, con progetti di riforestazione equivalenti.
Le emissioni del nostro sito, per esempio, sono compensate dalla creazione e tutela di nuove aree boschive nel Parco nazionale del Ticino.