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Biogas, l'energia che viene dalle mucche

Sicuramente avete sentito parlare del problema di sostenibilità degli allevamenti bovini. Oltre a richiedere l'impiego di vasti appezzamenti di terreno ed enormi quantità d'acqua, questo tipo di bestiame produce infatti una grande quantità di metano. Quella che un tempo era solo una notizia buffa, oggi è una preoccupazione reale per chi cerca di ridurre le emissioni. Ora, un allevatore altoatesino potrebbe aver trovato la soluzione ideale per trasformare i rifiuti zootecnici in energia rinnovabile e pulita.    

Le mucche italiane che producono biogas

Josef Mayr vive in Alto Adige e ha alle spalle una pluriennale esperienza da allevatore. Oggi, nel ruolo di imprenditore, ha raccolto altri 62 soci con esperienze simili, con l'idea di rendere sostenibili gli allevamenti di bestiame, trasformandoli in fonti di energia e combustibili eco-sostenibili.  In realtà, Mayers lavora a questo progetto fin dagli anni '90, quando ancora non si parlava di sostenibilità nella filiera agroalimentare. In un territorio come l'Alto Adige, però, i problemi legati allo smaltimento dei rifiuti si rendevano più evidenti che altrove, dal momento che la geografia locale non presenta molti terreni adatti alla conservazione e allo smaltimento dei rifiuti che provengono dagli allevamenti. Questo vuol dire che, con l'espansione del settore, la disponibilità di terreni utilizzabili si riduceva, danneggiando gli allevatori stessi. Da allora, Josef si è messo a studiare l'economia circolare ed è arrivato, di recente, a dare vita alla Biogas Wipptal, che ricicla i rifiuti provenienti dagli allevamenti di bestiame e li utilizza per creare energia pulita, da una fonte rinnovabile per eccellenza, e per abbattere le emissioni di CO2.    

Dall'allevamento alla produzione di energia

La Biogas Wipptal, che si trova vicino a Vipiteno, raccoglie gli scarti biologici provenienti dagli allevamenti di bovini della zona e li fa fermentare in un ambiente controllato, evitando che le emissioni naturalmente generate si disperdano nell'atmosfera. I gas che si producono dalla fermentazione di tali rifiuti vengono poi trasformati in biogas liquido. Il procedimento di lavorazione produce dei materiali di scarto, interamente biologici, che risultano essere eccellenti fertilizzanti, più semplici da gestire e trasportare del semplice letame bovino. Dagli scarti degli allevamenti, inoltre si possono ricavare anche altre risorse, come ghiaccio secco ed energia elettrica, in un esempio perfetto di economia circolare che si radica sul territorio ottimizzando la gestione delle risorse. Al momento, la Biogas Wipptal può lavorare circa 35.000 tonnellate di materiali di scarto ogni anno.    

Il prossimo passo: un impianto per il biometano

Il successo di questa iniziativa, per Mayers, non è che l'inizio di un percorso di rinnovamento dell'energia locale. Ora il suo obiettivo è realizzare uno dei primi impianti europei per la produzione di biometano, per arrivare ad aumentare la massa di rifiuti lavorati fino a 150.000 all'anno. L'investimento richiesto è ingente – sono circa 30 milioni di Euro – ma il progetto ha attirato l'interesse di moltissime imprese operanti in vari settori, dall'edilizia ai trasporti, tanto in Italia come all'estero. Perfino dalla Cina è arrivata una delegazione appositamente per studiare l'impresa della Biogas Wipptal e tentare di riprodurla in patria.

Pubblicato il 13-08-2021

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