In questo periodo si parla molto di viaggi incentive, per due motivi. Da un lato si cercano strategie e strumenti per rilanciare questo settore dell’industria, duramente colpito dalla contrazione degli investimenti da parte delle aziende. Dall’altro si parla di sostenibilità: un tema che non può più essere ignorato in nessun ambito. La sorpresa di questi ultimi mesi è stata scoprire che, inaspettatamente, entrambi i problemi potrebbero avere la medesima soluzione. E che questa soluzione potrebbe aiutare a rilanciare diverse strutture turistiche in Italia. Stiamo parlando della nuova tendenza a organizzare viaggi incentive e le relative attività di team building in fattorie, agriturismi e piccole strutture autonome e sostenibili nelle diverse regioni del nostro Paese. L’offerta locale, dalla Sicilia al Trentino, riesce a soddisfare sempre più spesso esigenze nazionali o addirittura internazionali.
I problemi dei viaggi incentive nel passato
In passato i
viaggi incentive hanno contribuito agli
aspetti negativi del turismo di massa. D’altra parte era comprensibile che le aziende volessero premiare i propri dipendenti con soggiorni nelle destinazioni più popolari del mondo, spesso in strutture di lusso. Per questo motivo, per molto tempo, non si è discusso abbastanza di
sostenibilità in questo settore, nonostante le alternative cominciassero a emergere. Con la
paralisi del settore dei viaggi dovuta alla pandemia, si è persa la possibilità di scegliere mete lontane e
le aziende hanno cominciato a guardarsi intorno, scoprendo meraviglie anche a pochi passi da casa. Quelle che inizialmente erano scelte “di ripiego” fatte solo per garantire la sicurezza, stanno ora diventando sempre più attraenti. E le preoccupazioni sulla sostenibilità stanno acquistando un’importanza di primo piano, tanto da
far sperare che la predilezione per i viaggi incentive sostenibili possa permanere anche a emergenza finita.
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Scegliere strutture locali con alloggi sostenibili
La sostenibilità di un viaggio comincia prima di partire: scegliere una meta non troppo lontana, così da non richiedere un viaggio aereo, è un ottimo punto di partenza. In Italia ci sono moltissime
strutture ricettive che si inseriscono alla perfezione nel paesaggio naturale che le circonda, che si tratti di campagna o montagna, delle nostre coste o delle tante riserve naturali che si possono trovare nel nostro Paese. Spesso si tratta di strutture che hanno alla base piccole aziende agricole e fattorie e che
hanno fatto della sostenibilità e del rispetto dell’ambiente una filosofia aziendale. Queste scelte
aggiungono valore all’esperienza dei viaggi incentive, per esempio offrendo una vasta gamma di
opzioni enogastronomiche a chilometro zero, con la possibilità di scoprire prodotti tradizionali e ricette autentiche.
Nuove opportunità di team building
Chi organizza viaggi incentive spesso desidera abbinare ai soggiorni delle
esperienze di team building. Da questo punto di vista le strutture più sostenibili sono spesso quelle che offrono anche le attività più interessanti e appassionanti, soprattutto per chi vive in città. Uno degli aspetti più apprezzati, in questo senso, è il fatto che le
attività siano spesso legate alle caratteristiche del territorio e quindi uniche. Si va dagli sport (come il rafting sui corsi d’acqua in prossimità delle Alpi o la canoa lungo le coste) ai corsi di cucina tradizionale, che si possono tenere in tutta Italia, alle degustazioni o ai mini-corsi da sommelier offerti nelle regioni note per la produzione vinicola, passando per tutte le attività che si possono svolgere in una fattoria o in un rifugio immerso nella natura e a contatto con gli animali.
Conclusioni
I viaggi incentive del futuro saranno molto diversi da quelli ai quali ci siamo abituati in passato. Questo cambiamento ha a che fare con il modo in cui questa crisi ha cambiato le nostre priorità.
La sostenibilità sarà una preoccupazione prioritaria e la pienezza dell’esperienza non sarà in contrasto con le scelte ecologiche. Non dovremo più scegliere fra lusso e natura, ma soprattutto sapremo considerare il valore complessivo dell’offerta in base a criteri diversi da quelli che abbiamo utilizzato fino all’anno scorso.