L’
efficientamento energetico dei comuni è fra gli obiettivi del MISE per il prossimo futuro. Se ne parlava già con la legge di bilancio all’inizio del 2020 e l’obiettivo è rimasto invariato, nonostante la crisi abbia costretto tanto il Paese quanto l’intera Europa a rivedere le priorità e gli investimenti nell’immediato. In particolare, con un decreto del 2 luglio, il MISE ha stanziato finanziamenti a fondo perduto per l’efficientamento energetico dei comuni con meno di 1000 abitanti. Successivamente, il 29 luglio, sono stati inoltre emessi due decreti attuativi che hanno invece a che fare con il superbonus del 110%.
Il decreto per l’efficientamento energetico dei piccoli comuni
Il decreto firmato dal Ministro dello Sviluppo Economico Stefano Patuanelli eroga un finanziamento a fondo perduto di €19.329,89 per ogni comune con meno di 1000 residenti (che, su tutto il territorio italiano, sono 1940), da destinare ai progetti di efficientamento energetico e sviluppo territoriale sostenibile. Il budget posto a copertura dell’intero decreto per l’anno in corso è di 37 milioni di euro. I comuni beneficiari dovranno far partire i lavori entro il 15 novembre di quest’anno.
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Che cosa si intende con efficientamento energetico?
I contributi potranno essere utilizzati per progetti di diverso tipo. Si va dal risparmio energetico degli edifici pubblici all’efficientamento energetico dell’illuminazione stradale, dagli interventi per l’implementazione di
nuove forme di mobilità sostenibile all’installazione di impianti energetici che sfruttino fonti rinnovabili come l’eolico o il solare.
Il Superbonus e gli obiettivi europei
Il Superbonus, per accedere al quale si dovranno presentare i progetti alla Commissione entro il 15 ottobre, è stato reso possibile grazie alle risorse del Recovery Fund. Una delle condizioni per l’accesso a tali risorse è il raggiungimento degli obiettivi legati al Piano energia e clima (Pniec), che prevede, fra le altre cose, un considerevole impegno nell’efficientamento energetico degli immobili, allo scopo di ridurre le emissioni. Le prestazioni richieste per accedere al Superbonus sono di altissimo livello e i criteri di ammissione sono molto rigidi, tuttavia il MISE ha espresso fiducia nella capacità del Paese di rispondere positivamente a questa nuova sfida.